Lana artificiale
La lana artificiale è una fibra tessile artificiale che si ottiene per filatura di una soluzione di caseinato di sodio in un bagno acido coagulante, contenente acido solforico e solfato acido di sodio; le bave così ottenute sono poi trattate in autoclave con aldeide formica e lavate con fosfato sodico. Le caratteristiche di questo filato dal colore chiaro e dalla consistenza morbida ricordano quelle della lana, anche se, in generale, presenta proprietà meccaniche più scadenti, e per tale motivo non si è affermato come surrogato di essa, nonostante il notevole interesse destato nell'ultima metà degli anni '30 fino ai primi anni '40. Uno degli esempi più noti di lana artificiale è quella che veniva prodotta dalla fabbrica italiana Snia Viscosa, ossia il Lanital.
Brevi cenni storici
Con il nome di lanital, tra il 1937 e la fine della Seconda Guerra Mondiale, viene commercializzata una fibra tessile ricavata dalla lavorazione della caseina. L’industrializzazione
del prodotto è a opera della Snia Viscosa e dà applicazione alla scoperta di un chimico italiano, Antonio Ferretti, avvenuta nel 1935; Ferretti, non era stato il primo a interessarsi alle potenzialità della caseina, un precedente tentativo di ricavare una fibra dal latte era stato fatto in Germania ma senza successo: il materiale creato infatti tendeva a indurirsi e incollarsi
Questo termine può essere ricercato in altre lingue europee ed extraeuropee come:
- In inglese: artificial wool
- In francese: articiel laine
- In tedesco: Kunstwolle
- In filippino: artipisyal na lana
- In svedese: konstgjord ull
- In cinese: 人造羊毛 (Rénzào yángmáo)
- In portoghese: lã artificia
- In Coreano: 인공 양모 (ingong yangmo)
Fonti: Enciclopedia Treccani, Academia.edu.
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