domenica 14 gennaio 2018

LANA ARTIFICIALE: SINTESI DELLA "COSA" TRATTATA

Il corso di studio “Storia delle cose, anatomia e antropologia degli oggetti” ha come scopo analizzare il rapporto che esiste tra gli oggetti e l'uomo come suo utilizzatore per comprendere da dove vengono le cose che utilizziamo, che ci circondano che magari vediamo quotidianamente o magari delle quali non conosciamo neppure l’esistenza. L’esercizio di costruzione di un blog che tratti la storia di una cosa artificiale rappresenta l’affinamento di uno strumento che ci ha aiutato e ci aiuterà in futuro a perfezionare i metodi di percezione e di analisi di fenomeni che ci circondano. Comprendere la storia di una cosa significa studiare il suo passato utilizzando fonti, cioè documenti, testimonianze e racconti che possano trasmettere la sua natura e il suo sapere, e concentrare lo studio su una cosa artificiale, cioè creata con accorgimenti o procedimenti tecnici che imitano o sostituiscono l'aspetto, il prodotto o il fenomeno naturale, rappresenta uno stimolo ulteriore per comprendere la capacità di osservazione dell’uomo e di analisi del mondo che lo circonda e che lo porta a un continuo progresso tecnologico.

Il blog che ho costruito ha come tema la “lana artificiale”, un filato con caratteristiche merceologiche molto simili a quelle della lana animale, prodotto in stabilimenti d'avanguardia con alte tecnologie a partire dalla caseina del latte. I processi produttivi per ottenere questa fibra sono diversi, ma in tutti i casi la caseina viene trattata con un bagno di acido coagulante, contenente acido solforico e solfato acido di sodio; i fili ottenuti sono poi trattati ad alte temperature con aldeide formica e lavate con fosfato sodico per ottenere come risultato il materiale finale.

Un po’ di storia…


La lana artificiale nacque dallo studio di scienziati che cercarono di ottenere fibre artificiali di origine animale da sostituire a fibre artificiali ottenute dalla cellulosa; dopo molti tentativi infruttuosi, nel 1937, fu un chimico italiano, Antonio Ferretti, ad inventare un metodo per la produzione di un filato surrogato della lana vergine, il Lanital. Non fu un caso che la scoperta avvenne in Italia che in quel periodo si trovava in pieno periodo autarchico: questa nuova fibra artificiale avrebbe dato al paese la possibilità di diminuire le importazioni di lana e di impiegare una materia prima nazionale, il latte, da cui si sarebbe estratta la caseina per la produzione del filato artificiale. La produzione della fibra fu subito intrapresa dalla Snia Viscosa che acquistò il brevetto e il sistema di fabbricazione inventato da Ferretti per l’Italia e per l’estero e che successivamente cedette ad altri paesi europei ed internazionali. Il regime fascista diede grande risonanza al prodotto con un'opera di propaganda sull'autonomia dell'Italia nella produzione di fibre tessili a cui parteciparono molti artisti e letterati italiani dell’epoca tra cui Tommaso Marinetti, fondatore del Futurismo, che sulla fibra scrisse “Il poema del vestito di latte” ed anche il cantante Renzo Mori che scrisse “La canzone della lana”. Questa invenzione fece molto scalpore negli altri paesi europei, infatti è possibile trovare un articolo riguardante il Lanital in una rivista inglese.  Nel dopoguerra però lo sviluppo delle fibre chimiche, in primo luogo dell'acrilico, fece uscire dal mercato le fibre caseiniche nonostante la Snia avesse tentato di migliorare il prodotto e di rilanciarlo sul mercato con il nome commerciale di Merinova. Anche oltreoceano, nel dopoguerra, decisero di utilizzare le fibre chimiche a discapito della lana artificiale, nonostante fosse stata molto utilizzata durante la WWII come dimostrano molti manifesti (in forma fumettistica) di quel periodo.



... e il presente…


…all'estero


Il Lanital è stato per molto tempo dimenticato fino ai primi anni di questo secolo quando una stilista e microbiologa tedesca Anke Domaske ha studiato un perfezionamento delle fibre caseiniche e le ha rilanciate sul mercato tessile come prodotto di moda creando un nuovo brand Qmilk e intitolando con lo stesso nome anche la nuova fibra di lana artificiale. Anke Domaske è riuscita nell'intento di creare questa fibra artificiale a partire da scarti industriali ottenuti dalla lavorazione del latte, che in Germania, ogni anno, si aggirano circa sui 2 milioni di tonnellate di latte. Inoltre, la nuova fibra consente un notevole risparmio idrico. Occorrono meno di due litri d’acqua per realizzare un chilo di Qmilk, mentre ne servono più di 10 mila per ottenere la stessa quantità di cotone. La fibra ha caratteristiche fisiche e chimiche molto simili a quelle della lana vergine ma in più ha la proprietà di dare origine a un tessuto antibatterico e termoregolatore utilizzato oltre che per una collezione di abiti destinata al pubblico femminile, anche per produrre garze e bendaggi per gli ospedali e tappezzeria nelle automobili.

… e in Italia


La fibra è tornata in Italia, dove è stata inventata, grazie a una startup di Pisa, DuediLatte, che realizza t-shirt di design dalla caseina. Le due giovani fondatrici-ricercatrici hanno creato un circuito virtuoso di collaborazioni per sviluppare in Italia l’intero processo produttivo dei capi DueDiLatte e hanno già ottenuto anche la certificazione Oeko-Tex, garanzia di un prodotto e processo, nel settore tessile, privo di sostanze nocive per la salute dell’uomo e il premio Qvc Next Award per il prodotto più innovativo, vinto all'interno dell’edizione 2017 di Gamma Forum, evento nazionale dedicato all'imprenditoria femminile e giovanile.
Oggi il filato viene realizzato grazie a tecniche di Bio-ingegneria che danno vita ad una fibra naturale ed ecologica, dalle qualità uniche e sofisticate, che viene utilizzato in moltissimi ambiti, non solo nella moda fashion style ma anche, e soprattutto, nell'abbigliamento e nella biancheria dei bambini e delle persone che soffrono di malattie dermatologiche. Questa fibra sta cominciando a prendere campo nuovamente affiancando i tessuti acrilici utilizzati ampiamente in questo periodo (tabella di comparazione tra le caratteristiche fisico meccaniche della fibra artificiale con la fibra acrilica).
Diverse sono ormai le ditte italiane che utilizzano la lana artificiale da sola o tessuta insieme ad altre fibre per la creazione di tessuti morbidi, ecologici, traspirante e termoregolatori.



Per comprendere meglio i termini del mondo tessile è possibile consultare sul blog un glossario trilingue e una mappa concettuale, mentre, per poter avere una visione d’insieme del tema trattato, è possibile consultare un abbecedario illustrato che rappresenta un metodo analogico, ossia il metodo più immediato di apprendere mediante metafore ed analogie.

ABBECEDARIO ILLUSTRATO

A come Autarchia

Risultati immagini per autarchia fascista

B come Brevetto

http://patentimages.storage.googleapis.com/pages/US2342994-0.png

C come Caseina

http://www.jacoporanieri.com/public/newmedia/2017/07/Lanital-500x313.jpg

D come Domaske

Risultati immagini per Domaske

E come Essicazione


F come Ferretti


G come Gomitolo

Risultati immagini per gomitolo latte LANITAL foto

H come High Technology

Risultati immagini per Qmilk

I come Industria

Risultati immagini per snia viscosa lanital

L come Lanital

Risultati immagini per brevetto lana artificiale ferretti

M come Marinetti

Risultati immagini per caseina latte LANITAL foto

N come Navetta

Risultati immagini per navetta telaio

O come Opportunità


P come Propaganda

Risultati immagini per propaganda lanitalRisultati immagini per opportunitò lanital

Q come Qmilk

Risultati immagini per qmilk

R come Ritorcitura

Immagine correlata

S come Surrogato

Risultati immagini per brevetti antonio ferretti lana artificiale

T come Telaio



U come Utilità


V come Viscosa (SNIA)

Risultati immagini per brevetti antonio ferretti merinova

Z come Zinna

 Risultati immagini per mucca mammelle



LA LANA ARTIFICIALE COME METAFORA DI MODA ECOSOSTENIBILE

Sempre più spesso negli ultimi anni si sta cercando di utilizzare materiali eco-sostenibili per cercare di sgravare il nostro pianeta dal peso di sprechi inutili, facendo in modo che non si comprometta ulteriormente una situazione di per se già critica; allo stesso tempo però non si vuole abbandonare la possibilità di essere sempre alla moda, come si può fare allora? 


Due capi della collezione I Love Fashion
La risposta ci viene data da un brand italiano, Duedilatte, che prende spunto da una ditta tedesca la cui fondatrice è Anke Domaske, la biologa tedesca che ha rispolverato e migliorato un brevetto di origine italiana che utilizzava la caseina per la produzione di lana.
Questo brand utilizza la lana artificiale, ossia un materiale eco friendly (siccome è prodotta da materiali di scarto ed è facilmente smaltibile in quanto biodegradabile) per fare t-shirt contemporanee ed alla moda.


Qui potete trovare l'articolo de La Stampa nel quale si parla della linea "I Love Fashion" di Duedilatte.

sabato 13 gennaio 2018

GLOSSARIO

Italiano
Inglese
Tedesco
Francese
Allungamento

(Modifica in lunghezza di un materiale messo sotto carico.)
Elongation
Dehnung
Allongement
Avvivaggio


(Trattamento delle fibre chimiche (filo e fiocco) con soluzioni di sapone, emulsioni e prodotti sintetici speciali al fine di aumentare la morbidezza, di migliorare la mano, di ottenere la necessaria scorrevolezza per le lavorazioni successive e un migliore aspetto del tessuto finito.)
Brightening
Aufhellung
Azurage
Bobina

(Supporto per fili, di forme e dimensioni diverse. Per esempio bobina di filatura o di ritorcitura)
Coil
Spule
Bobine
Cardatura

(Si tratta di una delle operazioni fondamentali della filatura con la quale si aprono e si sgrovigliano i fiocchi della lana)
Carding
Krempeln
Cardage
Caseina

(Composto chimico organico, la principale proteina del latte, dal quale si separa per coagulazione mediante l'azione del caglio o di acidi)
Casein
Kasein
Caséine
Catena

(Nella tessitura si chiama così l’insieme dei fili di un tessuto considerati nel senso della lunghezza)
Chain
Kette
Chaîne
Denaro (den)

(Fino all’introduzione del sistema tex (decitex) il titolo della seta naturale  e delle fibre artificiali e sintetiche veniva espresso in denari. Il denaro indicava il peso in grammi di 9.000 metri di filo)
Money
Geld
Argent
Fibra

(è un concetto generale indipendente dalla lunghezza . Si può suddividere in fibra corta e filo.)
Fiber
Faser
Fibre
Filatura

(Nell’industria delle fibre artificiali e sintetiche si intende con questo termine la produzione di fili da una massa filabile con l’aiuto di filiere)
Spinning
Spinnen
Filage
Filiera

(Dischetto con piccolissimi fori da cui la massa di filatura fuoriesce in getti sottili che poi solidificano)
Filiera
Filiera
Filiera
Finissaggio

(Con ciò si intende una numerosa e svariata serie di trattamenti dei fili e dei tessuti al fine di influire su valori d’uso, colore, lucentezza)
Textile finishing
Veredelung
Finition
Fiocco

(Stato in cui si trovano le fibre prima della filatura: alla rinfusa, non orientate parallelamente)
Jib
Bogen
Arc
Ordito (o Catena)

(Insieme di fili, solitamente più ritorti e resistenti rispetto la trama, che formano la lunghezza della stoffa)
Warp
Verwerfung
Chaîne
Pettinatura

(Operazione che completa la pulitura delle fibre, le seleziona in lunghezza eliminando quelle più corte)
Combing
Kämmen
Ratissage
Solidità 

(E’ un concetto di qualità riferito ad una non variabilità della tintura. A seconda delle sollecitazioni a cui la tintura viene sottoposta, si parla di solidità alla luce , all’ebollizione, al lavaggio, all’abrasione, al cloro, al sudore, alla sovratintura ecc.)
Solidity
Solidität
Solidité
Taffetà 

(Nozione generale per tessuti di filo continuo in armatura tela)
Taffeta
Taft
Taffetas
Tessitura

(Intreccio di due serie di fili, una forma l'ordito, I'altra la trama secondo il disegno di armatura prestabilito)
Weaving
Weberei
Tissage
Titolazione 

(La titolazione di un filato ci indica la sua finezza)
Titration
Titration
Titrage
Trama 

(E’ il filo che in tessitura viene inserito trasversalmente tra i fili di catena)
Weft
Plot
Parcelle

ARTICOLO DI GIORNALE - 2


Anteprima della pagina, con evidenziata la
posizione dell'articolo

Di fianco è presente un articolo proveniente da una prestigiosissima rivista scientifica inglese, Nature nel quale si parla di come, nel 1936, stia prendendo avvento in Italia un materiale chiamato Lanital.

Per leggere l'articolo clicca qui.

BREVETTI

Logo di un importante database di brevetti
Vi sono molti brevetti riguardanti la lana artificiale, il primo in cui si parla in modo specifico di questo materiale è un brevetto pubblicato nel 1940 dall'inventore statunitense Jr John B Miles.

Un altro brevetto molto importante per la storia di questo prodotto è quello riguardante la filatura della lana artificiale, esso fu richiesto da Kohorn Henry Von nel 1939 e fu approvato nel 1942.

Tra i brevetti più recenti riguardanti la lana artificiale particolarmente interessante è quello della biologa tedesca Anke Domaske alla quale nel 2012 fu approvato un brevetto nel quale spiegava come fosse possibile utilizzare la caseina contenuta nel latte per la produzione della lana. 

Fondamentale per la storia italiana, ma soprattutto per la storia di questo materiale è il brevetto approvato nel 1941 all'italiano Antonio Ferretti.